Ali Abu Hassun
Abū al-Ḥasan Abū Ḥassūn ʿAlī ibn Muḥammad al-Waṭṭāsī (in arabo أبو الحسن أبو حسون علي بن محمد الوطاسي?; ... – Kasba Tadla, settembre 1554) è stato l'ultimo sultano della dinastia wattaside del Maghreb al-Aqsa (Marocco). Era figlio di Muḥammad al-Shaykh Waṭṭāsī, quindi fratello di Muḥammad al-Burtuqālī. Morì ucciso dai Sa'diani nella battaglia di Tadla del 1554.[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Prima di morire, il sultano Muḥammad al-Burtuqālī nominò suo successore il fratello ʿAlī Abū Ḥassūn, ma, nel 1526, quando Muḥammad al-Burtuqālī morì,ʿAlī Abū Ḥassūn salì sul trono ma venne detronizzato dopo pochissimo tempo dal nipote Aḥmad al-Waṭṭāsī, figlio di Muḥammad al-Burtuqālī.[2]
Nel 1545 il nipote Aḥmad al-Waṭṭāsī dopo una sconfitta in una battaglia nei pressi di Béni Mellal venne fatto prigioniero da Muḥammad al-Shaykh, della dinastia rivale dei Sa'diani di Marrakesh. A Fez venne nominato sultano il figlio di Aḥmad al-Waṭṭāsī, Nāṣir al-Dīn al-Qasrī, e ʿAlī Abū Ḥassūn divenne il suo reggente. A questo punto ʿAlī Abū Ḥassūn decise di giurare fedeltà agli Ottomani per avere il loro sostegno.[3]
Nel 1547 gli Wattasidi accettarono di consegnare la città di Meknès ai Sa'diani in cambio della liberazione di Aḥmad al-Waṭṭāsī, che una volta tornato a Fez venne rinominato sultano.[4]
Aḥmad al-Waṭṭāsī morì due anni dopo, nel 1549, e ʿAlī Abū Ḥassūn venne proclamato sultano. Lo stesso anno il Sa'diano Muḥammad al-Shaykh conquistò Fez. ʿAlī Abū Ḥassūn fuggì nella Reggenza ottomana di Algeri, dove, con il sostegno di Salih Reis, assemblò un esercito e riuscì a conquistare Fez, appoggiato dai giannizzeri, che gli pagò e consegnò loro la fortezza di Peñón de Vélez de la Gomera, che i magrebini avevano strappato agli spagnoli nel 1522.[1] Il suo ritorno sul potere fu però di breve durata, Muḥammad al-Shaykh e ʿAlī Abū Ḥassūn si scontrarono nuovamente nel 1554, nella battaglia di Tadla, dove ʿAlī fu sconfitto e ucciso, e Muḥammad al-Shaykh occupò definitivamente Fez, diventando il sovrano indiscusso di tutto il Maghreb al-Aqsa (Marocco).[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The last great Muslim empires: history of the Muslim world by Frank Ronald Charles Bagley, Hans Joachim Kissling p. 103
- ^ Charles-André Julien, p. 569
- ^ A history of the Maghrib in the Islamic period di Jamil M. Abun-Nasr p. 155
- ^ The last great Muslim empires: history of the Muslim world di Frank Ronald Charles Bagley, Hans Joachim Kissling p. 103
- ^ A history of the Maghrib in the Islamic period by Jamil M. Abun-Nasr p. 157
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Charles-André Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, des origines à 1830, ed. originale 1933, riedizione Payot, Parigi, 1994, ISBN 9782228887892